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Spettacolo durante il Trofeo Pisa Petanque

Si è svolto il 1° Trofeo Pisa Petanque “Giancarlo Vitali” organizzato dall’Asd Pisa Bocce, in collaborazione con la FIB, evento inserito nel calendario delle iniziative di Pisa Città europea dello Sport 2016. Il trofeo è stato intitolato al socio di Pisa Bocce Giancarlo Vitali, grande appassionato di Petanque che ha frequentato i campi del Viale delle Piagge fino a pochi giorni prima della sua scomparsa nel mese di giugno, dopo lunga malattia, affrontata sempre con coraggio e con il sorriso sulle labbra.

E con il primo trofeo Pisa Petanque, da giovedì scorso a domenica per quattro giorni la città di Pisa è diventata veramente la città delle bocce piccole, alla francese, con diverse persone che hanno provato per la prima volta questa disciplina (il giovedì e il venerdì), guidati dai soci dell’associazione pisana e tante altre che hanno assistito sabato e domenica ad un torneo che si è svolto ai massimi livelli tecnici.

Per la soddisfazione degli organizzatori e degli amanti di questa disciplina, sono infatti arrivati sotto la Torre diversi giocatori della massima serie (cat. A e B) di varie società del Piemonte, della Liguria, della Lombardia, del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna, insieme ad un nutrito gruppo di stranieri (dal Senegal, Marocco e Spagna) che vivono in Italia, tra cui giocatori di fama mondiale, come Boubacar, Malick Fall e Babacar Dieng, che hanno difeso in passato i colori del Senegal ai campionati mondiali.

Da notare anche la presenza di molte giovani promesse della petanque italiana: da Jacopo Gardella, che a soli 14 anni ha difeso l’Italia ai mondiali under 17 celebrati l’anno scorso in Thailandia e a breve parteciperà per l’Italia agli europei under 17; a Davide Addario, ragazzo genovese che a 17 anni ha già conquistato vari titoli italiani ed è uno dei favoriti alla vittoria del prossimo torneo di tiro italiano di precisione; e ancora Alessandro Basso, campione del mondo under 17, campione d’Europa under 23 e 2 volte campione d’Europa per società. Hanno partecipato anche diverse donne, tra cui Serena Sacco e Jessica Rattenni, che pochi giorni fa hanno conquistato la medaglia di bronzo ai campionati europei femminili. Gli atleti presenti hanno portato a Pisa i colori delle migliori e storiche società di petanque, come la Valle Maira di Cuneo (attuale campione italiana a squadre), l’ABG di Genova e la S. Giacomo di Imperia.

Nella giornata di sabato si è svolto il torneo a coppie e ad avere la meglio su tutti sono stati il campione senegalese Malik Fall (tesserato per la società il Lanternino di Genova) e l’italo-marocchino Karim Lamhaimar, residente a Cascina, che hanno meritatamente conquistato il trofeo, giocando molto bene fin dai gironi eliminatori fino a, in un continuo crescendo, superare in una bellissima semifinale la coppia formata dal campione senegalese Boubacar e dal genovese Marco Biggi, tesserato per l’Affrico di Firenze e neo campione d’Italia della cat. D.
Nella finale il duo senegalese/marocchino ha superato la coppia piemontese della Valle Maira formata da Simone Giordano e Diego Pellegrino, che in semifinale aveva brillantemente battuto una delle coppie favorite della vigilia, quella formata dai genovesi dell’ABG Enrico Canepa e Jacopo Gardella.

La domenica si è tenuta invece la sfida a terne e i cuneesi Giordano e Pellegrino, dopo il secondo posto raggiunto il giorno, sono riusciti nell’impresa di ripetersi ai massimi livelli e a conquistare il trofeo Pisa Petanque, grazie anche all’ottimo innesto nella terna di Marco Fasciola. Appassionanti le sfide, specialmente nelle fasi finali, con la terna piemontese che riesce ad avere la meglio su quella genovese formata da Damonte, Addario e Mubarak, che chiude al secondo posto, e a quelle formate da Gardella J. e A. con Alessandro Basso dell’ABG di Genova e dei tre marocchini residenti a Milano Lukili, Aadnane e Abdourabih.

Presente al primo trofeo anche una rappresentanza della bocciofila di Norcia, con cui gli organizzatori del Trofeo hanno stabilito un gemellaggio di solidarietà, facendo durante il torneo una raccolta da destinare alle zone colpite dal terremoto, consegnata domenica sera al responsabile della società umbra.
L’appuntamento, visto anche il successo di partecipanti e il livello tecnico espresso nei campi del Viale delle Piagge, è per il prossimo anno, con l’edizione 2017 del Trofeo Pisa Petanque, con la nostra città che è riuscita, grazie anche a questa bella iniziativa ad entrare nel circuito delle più importanti competizioni di petanque.
Carlo Lazzeroni
Ciao Gianca

Giancarlo Vitali, il Gianca, ci ha lasciato. Per salutarlo prendiamo in prestito le parole di Anna Tamagni. Giao Gianca!
“Credo di poter affermare senza ombra di retorica che oggi se n’è andato un pezzetto del mio cuore. Giancarlo Vitali, il Gianca, è stato e sarà per me un amico importante, un fratello grande, un padre. Perchè come il Gianca nessuno e lo sappiamo tutti quelli che oggi lo piangiamo.
Intanto il Gianca era uno che essendosi laureato in geologia a Milano nel ’56 ha poi pensato bene di partire subito per il mondo. E quando dico mondo intendo il globo intero:
Africa (moltissima), Centro e Sud America e via così in situazioni che vanno tra “Il paziente inglese” e “La mia Africa”, ma anche “La battaglia di Algeri” e che più ne ha più ne metta. Avendo lavorato tutta la sua vita per la Société Géologique de France, quando non stava in tenda nel deserto o sull’altopiano tra le bestie feroci, risiedeva in Francia. Questo spiega il suo candore nel NON conoscere per nulla le canzoni di Mina, no dico Mina, come peraltro quelle di De Andrè (solo quelle tradotte da Brassens).
Il suo mondo era diviso da un discrimine esatto: prima e dopo Milano.Dopo non era stato più di Milano, dell’Italia e nemmeno francese: era divenuto cittadino del Mondo.
Solo in lui posso autenticamente riconoscere questa definizione abusata e spesso svuotata di senso.
Ho conosciuto il Gianca tipo 10 anni fa per via della pètanque che lui aveva appreso nei controviali di Parigi chissà quanti prima.
In tutti questi anni non ho mai visto indossare al Gianca un paio di scarpe tradizionali. Egli portava sandali tipo francescano, ma colla suola Vibram, in questo modo: in inverno coi calzettoni di lana e in estate senza. Punto.
Siccome gli dava noia nutrire il cuoio dei sandali con lucidi e frivolezze del tipo, aveva risolto il problema dando una bella mano di flatting sui sandali. Risolto il problema. Stop.
Altra soluzione geniale nell’incedere della vita quotidiana era il sacco a pelo.
Il Gianca viveva solo in una casa in aperta campagna in quel di S.ta Luce, ma ogni sera aveva impegni mondani da coltivare: il bridge, la petanque e una roba di geologi a Pisa.
Orbene: siccome faceva tardi e non amava guidare nelle colline in notturna, il Gianca aveva depositato in ogni luogo un sacco a pelo e, nel caso, dormiva lì.
Varie volte è arrivato ad un torneo di bocce un po’ stropicciato dichiarando di aver dormito al Circolo del bridge tal e tale.
Il Gianca era uno che se mettevi un primo punto orèndo diceva sempre: we, guarda che non è mica male, sai.
E spesso poi aveva anche ragione.
Tutti noi abbiamo sempre temuto che un giorno o l’altro il suo braccio destro potesse sganciarsi e decollare insieme alla boule durante il movimento a bascula che precedeva la bocciata del Gianca. Non è mai successo.
Il Gianca era uno che ti mandava “un” mail e io lo prendevo in giro e lui scuoteva la testa.
Il Gianca non diceva MAI parolacce, ma se tu dicevi:”per esempio, secondo me quello lì è un grande stronzo” lui annuiva: “è come dici tu, Anna”.
Vecchia volpe malvissuta, il Gianca.
Il Gianca c’era sempre.
Il Gianca è stato il mio fornitore più fidato di Spezia Colombo dalla Francia. Adesso tocca a te Christophe.
Il Gianca è uno che la sua malattia l’ha guardata frontale, le ha anche riso in faccia e sbattendosene le balle ha vissuto, viaggiato, amato, giocato ancora per 10 anni.
Me lo raccontò, il suo segreto, durante un lungo viaggio in auto: “certo che mi scoccia avere un tumore, ma non ho troppo tempo da dedicargli.
E allora vivo pienamente ogni giornata da anni come se fosse l’ultima o come un regalo”.
Parole molto impegnative: da lui vissute coerentemente fino alla fine.
Il Gianca aveva degli occhiali da sole che Ray Charles se li sognava…
Il Gianca ha figlie bellissime che stanno in Inghilterra e Francia e Lisa è per me la figlia del mio amico Gianca come Aurelia e Nicola per il Gianca son stati ” i ragazzi” e i miei lo hanno sempre abbracciato festosamente e so che sono con me nel ricordo.
Basta: avrei tanto ancora da dire, ma adesso vado di là e gli mando “un” mail di vibrata protesta: dai, però, Gianca…
Lisa: sei una delle più belle persone che ho avuto la sorte di incontrare. Come il tuo papà”.
Anna Tamagni











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