Il Torneo Fiorentino 2015 ha preso il via con la prima prova, individuale, organizzata dalla Bocciofila Scandiccese. Fra i 116 iscrittisono giunti a giocarsi la vittoria due fra i più giovani partecipanti: Michele Di Chirico della Scandiccese (22 anni) ha vinto la gara sconfiggendo in finale il quindicenne Jean Paul Pacinidi Cecina. Le prime 5 prove del Torneo Fiorentino sono valide per l’assegnazione dei titoli di Campioni Provinciali di Firenze e di Prato e, quindi, Di Chirico momentaneamente comanda la classifica di cat.A.
Nella altre categorie, grazie ai piazzamenti ottenuti, sono in testa nelle rispettive classifiche gli atleti: Andrea Lucia della Campigiana (cat.B), Ciro Carenza (cat.C) e Giuseppe Camerano (cat.D) della Sestese; i pratesi Luciano Rosi(cat.B) e Giuseppe Rainone (cat.C). Domenica 22 febbraio alle ore 9 si disputerà la 2a prova, a coppie, con finali il pomeriggio alla Bocciofila Il 45 di S.Bartolo a Cintoia, Firenze.
Simone Mocarelli
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“Un paio di altre attività me le sono inventate strada facendo. Sono quelle che preferisco. Una è il gioco delle bocce, un mio ricordo giovanile. Ma da giovani guardavamo con sufficienza i “vecchietti” che giocavano interminabili partite, misurando a spanne la distanza delle bocce dal boccino. Eppure anch’io avevo imparato a giocare nelle noiose sere d’estate. I bar col giardino e con le bocce erano i miei preferiti. Rivisto il gioco a distanza di tempo, non sembra più noioso e un po’ stupido. Erano intelligenti gli anziani che stavano in compagnia, facevano movimento e si divertivano pure. Così mi sono messa a caccia di bocciodromo sia a Milano, sia a S.Fermo, vicino Como.”
Questo si legge a pagina 132 del libro “Ricomincio da 60. Storie, idee e suggerimenti per invecchiare meglio” della psicoterapeuta Wally Festini Harris, edito da Franco Angeli nella collana Le Comete. Tanti contributi diversi, tante esperienze con cui identificarsi o idee nuove per “crescere”… anche con il gioco delle bocce. Maggiori informazioni sul libro qui sul sito della casa editrice.
Alla scoperta del gioco delle bocce nel Ticino con “Bocce, Ticino e Fatasia“, puntata della trasmissione Storie di Barbara Wezel andata in onda su RSI La1 l’8 febbraio scorso.
“Ho girato in lungo e in largo il Ticino – si legge in una nota del regista Michelangelo Gandolfi – alla ricerca dei campi di bocce e dei suoi affezionati frequentatori. Ho cercato quel gioco che nel passato, nelle borgate e nei villaggi, rappresentava il ritrovo e il passatempo quotidiano dei ticinesi. Ho incontrato molta gente. Ho parlato con loro. Mi hanno mostrato come passano le giornate, come si divertono e come in fondo è ancora importante incontrarsi, stare insieme. Ma mi sono spesso imbattuto in campi di bocce abbandonati. I nuovi gestori delle osterie non investono più nella loro manutenzione, perché quasi più nessuno ci va a giocare. Il gioco delle bocce, quello sociale, quello a cui un’intera comunità “maschile” 100 anni fa partecipava, è andato via più affievolendosi. La tradizione però è rimasta; radicata nella nostra cultura come la vite sulle nostre colline, che sgomita ogni giorno con il paesaggio metropolitano. Per me, che in tutta la vita non avevo mai toccato una boccia, imparare i rudimenti del gioco, è stata una sorpresa! Ma anche un’impresa… Ad aiutarmi in questa avventura gli unici due campioni del mondo che la Svizzera ha consegnato alla storia: un maestro d’eccezione Brenno Poletti, e un avversario irraggiungibile: Davide Bianchi.”
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