Una pista a bocce ferme. La replica del Presidente FIB Toscana
17/10/2011 at 13:08 Lascia un commento

Il Reporter Q4 - Settembre 2011
Il numero di settembre di “Il Reporter Quartiere 4“, mensile edito da Web&Press diffuso nel quartiere Isolotto – Legnaia – Soffiano di Firenze, ha pubblicato un articolo dal titolo “Una pista a bocce ferme. Nessuno vuole il pallaio” nel quale viene denunciata l’inagibilità e l’incuria nel quale versa un campetto di bocce ubicato nella zona di Ponte a Greve a Firenze. Cliccate qui per leggere l’articolo
Pubblichiamo la replica all’articolo firmata dal Presidente Giancarlo Gosti:
“Leggendo l’articolo apparso sul numero di Settembre de Il Reporter intitolato “Una pista a bocce ferme. Nessuno vuole il pallaio”, mi sono reso conto di quanto possano risultare improduttive le iniziative estemporanee prese anche dalle amministrazioni locali, come veniva fatto alla fine degli anni ’90. Il bocciodromo, anzi il campetto di bocce di Ponte a Greve è nato con il concetto “costruiamo uno spazio per giocare a bocce poi qualcuno lo potrà utilizzare e qualche altro lo potrà gestire e poi si vedrà se ha le giuste caratteristiche tecniche per svolgere l’attività”. In quel luogo non c’era richiesta da parte dei cittadini di un impianto dedicato alle bocce, in quel luogo non c’è una struttura organizzata capace di gestire il campetto che è nato senza tener conto dei regolamenti impiantistici della Federazione Italiana Bocce, Federazione riconosciuta dal CONI che gestisce l’attività boccistica su tutto il territorio nazionale (la FIB conta 120.000 tesserati e circa 2500 società).
Nonostante questo, mi sono personalmente impegnato, contattando l’allora Presidente del Q4 Eros Cruccolini, cercando di attivare l’impianto grazie alla collaborazione di operatori esperti della disciplina. Ma l’inizio delle attività era legata alla messa in sicurezza dell’impianto, cosa che non è mai avvenuta. Riepilogando: il campetto di Ponte a Greve non può ospitare attività agonistica perché non idoneo. Non può ospitare attività sociale perché non è a norma di sicurezza. Non può essere gestito secondo i regolamenti FIB perché non ha una Società Bocciofila alle spalle che possa garantire continuità e rispetto delle regole. Con rammarico noto che in altre zone del territorio fiorentino, dove è presente la richiesta di strutture dedicate al gioco delle bocce, con società organizzate e capaci di gestire l’impianto, queste stesse Società vengono lasciate in difficoltà e senza possibilità di accesso alle risorse pubbliche.
Mi dichiaro da subito disponibile a un incontro con gli amministratori per “recuperare” il campetto di Ponte a Greve e per fare un discorso più ampio riguardante l’impiantistica delle bocce del territorio comunale.”
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