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Il libro del mese. Hotel Bella Vista di Colette.
“Il gioco delle bocce è un bel gioco, come tutti quei giochi la cui pratica può rivelare nel giocatore un tratto del suo carattere. Buon tiratore, con mia grande sorpesa, il signor Daste, prima di gettare la sua boccia, la teneva nascosta quasi dietro la schiena. Il braccio con la piccola mano ben curata e la boccia sorgevano assieme, e la boccia chiodata piombava su quella dell’avversario con un forte colpo che mandava quasi in estasi il signor Daste.”

Il signor Daste gioca a bocce all’Hotel Bella Vista, un piccolo e grazioso albergo in Provenza, dove Gabrielle Colette passa una settimana di riposo e ne ricava quattro racconti. Hotel Bella Vista è anche il titolo del libro che vi presentiamo oggi nel quale il filo conduttore sono gli avvenimenti della vita che accadono nell’hotel gestito da “due donne, molto diverse tra loro, una delicata e femminile, l’altra forte e autoritaria. Una coppia di lesbiche, immagina Colette. Ma in realtà la decisa Madame Ruby è semplicemente un vero uomo che ha scelto quel travestimento per sfuggire alla polizia. Gli altri tre racconti della raccolta toccano il mondo dei café chantant dove Colette ha recitato, cantato e ballato esibendo con grande scandalo la sua nudità; la Tangeri affascinante e piena di tentazioni degli anni Venti; la Borgogna dell’infanzia dell’autrice.”

Colette in Rêve d'Égypte
Colette, pseudonimo di Sidonie Gabrielle Colette nasce a Saint-Sauveur-en-Puisaye, il 28 gennaio 1873 è uno dei miti nazionali francesi. Scrittrice, attrice, spesso nuda durante le sue esibizioni, autrice e critico teatrale e cinematografico, giornalista e caporedattore, sceneggiatrice, estetista e commerciante di cosmetici. Tre mariti e un amante giovanissimo (trent’anni meno di lei), scandalosa ed anticonformista ha fatto della sua vita e della sua opera una dichiarazione continua di indipendenza, anticonformismo ed emancipazione contro le convenzioni e la morale.
Nel 1953, a 80 anni, Colette che ormai è divenata un idolo, riceve numerose onorificenze quali la medaglia della Città di Parigi, l’elezione a membro onorario del National Institute of Art and Letters di New York, e il grado di Grand’Ufficiale della Legion d’onore. Il 3 agosto 1954, dopo una lunga malattia, Colette si spegne a Parigi, nella sua stanza al Palais-Royal. La chiesa le rifuta i funerali religiosi ma, prima donna in Francia, riceve funerali di stato nella corte d’onore del Palais-Royal. È sepolta nel cimitero di Père Lachaise.
“Giocatrice dell’altro campo, Madame Suzanne si classificava più o meno allo stesso livello mio, che “puntavo” nel campo Daste. A volte io riesco a puntare molto bene, a volte sono una schiappa”.
L’avreste mai detto che le bocce potessero esser un “passatempo” anche per una irriverente anticonformista come madame Colette?
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