
Nel bicentenario della nascita di Charles Dickens, Fib Toscana desidera ricordare il grande scrittore inglese attraverso alcune pagine da lui dedicate alle bocce. Mr. Dick, per esempio, lo strano coinquilino della zia di David Copperfield, Betsey Trotwood, ama assistere alle partite di bocce: “Quante ore d’estate, passate ad assistere al giuoco delle bocce, non gli parvero semplici istanti beati!”

Mr. Dick and his kite di Frank Reynolds
Charles Dickens nel 1843 visitò l’Italia e oggi La Stampa ricorda i suoi reportage non troppo lusinghieri del nostro Paese con un articolo di Richard Newbury. (Cliccate qui per leggere “Dickens in Italia sull’orlo del vulcano”). Durante il suo viaggio italiano, lo scrittore si fermò ad Albaro, presso Genova, e descrisse così il gioco delle bocce sulla piazza del paese: “Subito fuori dalla chiesa, gli uomini col berretto rosso in testa e la giacca sulle spalle (non se la mettono mai), giocavano alle bocce e compravano gli zuccherini. Quando cinque o sei di essi avevano finito una partita, entravano in chiesa, si segnavano con l’acqua santa, si inginocchiavano per un momento con una gamba, e poi uscivano di nuovo per fare un’altra partita a bocce. Sono abilissimi in questo passatempo e sono usi giocare sulle vie e sulle straducole sassose e sul terreno più ineguale e meno adatto allo scopo, con la stessa precisione che se si trovassero davanti ad una tavola da biliardo.”
07/02/2012 at 13:34

Foto © Ben Rosenzweig
Il blog di AT Casa del Corriere della Sera segnala due locali newyorkesi dove è possibile giocare a bocce al coperto e godere di un’atmosfera vintage e conviviale. Cliccate qui per curiosare fra le piste e il bar dell’Union Hall e del Floyd.
07/02/2012 at 12:02
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